Bidibibodibiboo al Piccolo Teatro Grassi

Ha debuttato Bidibibodibiboo, scritto e diretto da Francesco Alberici, prodotto da SCARTI, in coproduzione con il Piccolo Teatro di Milano, CSS Teatro Stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, Ente Autonomo Teatro Stabile di Bolzano e con il sostegno di La Corte Ospitale.

A partire da venerdì 23 febbraio, prendono il via le iniziative del ricco calendario di Oltre la Scena, palinsesto di approfondimenti pensato per dilatare l’esperienza teatrale al di là della mera visione dello spettacolo.

NUOVI PUBBLICI | STORMI #5
Riots & Revolutions

A partire dal 2021, negli Stati Uniti e in Europa è aumentata drasticamente la percentuale di lavoratori che scelgono di dimettersi dai propri posti di lavoro: non per nuove e migliori occupazioni, ma per riprendere il controllo delle proprie vite compromesse da mobbing, demansionamento, capitalismo iperproduttivo. Questioni al centro di Bidibibodibiboo, che verranno approfondite in questo appuntamento grazie al dialogo tra Francesco Alberici ed Ermelinda Nasuto (per la compagnia), e Francesca Coin, sociologa, docente alla Supsi (Svizzera) e autrice del saggio Le grandi dimissioni. Il nuovo rifiuto del lavoro e il tempo di riprenderci la vita (Einaudi 2023). L’incontro avviene a margine della presentazione del quinto numero di Stormi, intitolato Riots & Revolutions, ed è moderato da Camilla Lietti e Francesca Serrazanetti.

Chiostro Nina Vinchi – venerdì 23 febbraio, ore 18

con Francesco Alberici, Francesca Coin, Ermelinda Nasuto

moderano Camilla Lietti e Francesca Serrazanetti

In collaborazione con Stratagemmi – Prospettive Teatrali e Università degli Studi di Milano

PAROLE IN PUBBLICO | PRESA DI PAROLA
La tirannia del tempo

Il trampolino testuale scelto da Francesco Alberici per immergersi in Bidibibodibiboo è un passo de La tirannia del tempo di Judy Wajcman. Un aneddoto sulla vita dell’autrice, sulla sua proposta di modificare, in una piccola isola di Papua Nuova Guinea, il sistema di produzione dell’olio di cocco, che sfocia in una riflessione sul tempo e su come “quantificare” non debba essere, a ogni costo, il verbo che determina il nostro vivere. A conversare con Alberici del valore del tempo e di ritmi di produzione, di lavoro e di aspirazioni personali nella società contemporanea saranno Gabriele Ballarino, professore di Sociologia dei processi economici e del lavoro presso l’Università degli Studi di Milano e Claudia de Lillo, alias Elasti, conduttrice di Caterpillar AM su Radio 2 e autrice del blog nonsolomamma.com. Modera Anna Piletti.

Chiostro Nina Vinchi – mercoledì 28 febbraio, ore 18

con Francesco Alberici, Gabriele Ballarino, Claudia de Lillo

modera Anna Piletti

CHI È DI SCENA?

A pochi minuti dal “chi è di scena”, il pubblico ha l’occasione di incontrarsi in un momento informale di confronto sui temi di Bidibibodibiboo.

Teatro Grassi – giovedì 29 febbraio, ore 18


WALK TALK | I L.O.V.E. my job – Cortocircuiti nella Milano della finanza

Realizzato in collaborazione con Milanoguida, I L.O.V.E. my job è un itinerario che prende le mosse e il titolo – come fa anche Bidibibodibiboo di Francesco Alberici – da una creazione di Maurizio Cattelan. L.O.V.E. (acronimo di Libertà, Odio, Vendetta, Eternità)è il celebre “dito medio” che troneggia in piazza Affari, di fronte a Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa, ed è stato spesso associato ai temi della protesta contro l’alta finanza – collegamento che l’artista non ha mai esplicitamente confermato. È questo il punto di partenza di un percorso, in cui il racconto dei luoghi – la Milano della finanza e degli affari – si intreccerà con letture a cura delle attrici e degli attori della compagnia dello spettacolo.

Piazza degli Affari – sabato 2 marzo, ore 11

In collaborazione con: Milanoguida

Laddove non diversamente specificato, tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su piccoloteatro.org

Ritratto al vetriolo della disastrosa situazione in cui versa il mondo del lavoro ai giorni nostri, in un vortice di precarietà, frenesia e brutale competitività, Bidibibodibiboo racconta le traversie di Pietro, un giovane lavoratore assunto a tempo indeterminato da una grande azienda. Inspiegabilmente preso di mira da un suo superiore, il ragazzo precipita lentamente in una spirale persecutoria che trasforma in un incubo le ore trascorse sul posto di lavoro. Il fratello Daniele, drammaturgo teatrale, sceglie di raccontarne pubblicamente la vicenda, trasformandola nel soggetto di uno spettacolo, mettendo in discussione ogni certezza e distinzione tra realtà e finzione, in un intreccio potente e rigoroso che intende scardinare l’idea stessa di autenticità.

In un continuo scambio di ruoli e di identità, che confonde il confine tra persona e personaggio, alla ricerca di un riscatto, seppur immaginario, la narrazione altera e manipola ricordi, trasforma eventi, induce riflessioni su scelte e responsabilità, esaspera le situazioni, tutte senza via di uscita, tra rabbia e rassegnazione, fino a non comprendere più, come in un incantesimo, a chi appartiene realmente la storia che si sta raccontando. Anche perché, in realtà, la storia riguarda tutti.

La scena di Bidibibodibiboo – a firma dello scenografo spezzino Alessandro Ratti – trae ispirazione dall’immaginario dell’artista visivo Maurizio Cattelan, riproducendo un classico interno di una cucina anni Cinquanta – illuminata dal light designer Daniele Passeri – dietro un lavello con sopra un accumulo di stoviglie sporche, un bicchiere, una sedia vuota per raccontare lo sgretolamento del sogno di una vita senza più nessun incantesimo. Scrive Alberici, nelle note di regia: «Se da un lato volevo raccontare la vergogna e la frustrazione del fratello che ha problemi sul lavoro, dall’altro ci tenevo a ragionare sulla delicata operazione che porta a trasformare un vissuto reale in arte. Sono tanti i temi di questo spettacolo: il modello delirante di cultura aziendale che si sta imponendo a livello globale, in cui i lavoratori sono spinti a raggiungere standard che le stesse aziende definiscono con orgoglio “irragionevolmente alti” e ai dipendenti viene spiegato che quando “si arriva al limite”, a causa dei ritmi di lavoro implacabili, non resta altra soluzione che “superare quel limite”; i percorsi di vita che portano i due fratelli a compiere scelte differenti, scelte in cui  la volontà ha un ruolo più marginale di quanto non si creda.

La precarietà riguarda ormai sia chi la sceglie deliberatamente, come me, sia chi cerca di costruirsi una vita più stabile. Nessuno è indenne. I nuovi colossi globali del mondo capitalista non stanno ridisegnando soltanto le dinamiche del lavoro, ma anche delle nostre vite. Termini e concetti aziendali hanno invaso il nostro linguaggio – performance, competizione, miglioramento di sé, ottimizzazione – e ridefinito la nostra idea del tempo: ormai il tempo libero non è altro che tempo perso». La giuria della 56a edizione del Premio Riccione per il Teatro, segnalando il testo tra i finalisti, ha sottolineato come «con un’efficace e misurata composizione, l’autore, tramite uno scambio di mail e un impianto tra l’autofiction e il metateatrale, racconta con asciutta verosimiglianza ed efficacia, la caduta agli inferi aziendali del dipendente di una grande azienda: attacchi, vergogna, licenziamento, omissione, liberazione».

Piccolo Teatro Grassi (via Rovello 2 – M1 Cordusio), dal 20 febbraio al 3 marzo 2024

Orari:

martedì, giovedì e sabato, ore 19.30; mercoledì e venerdì, ore 2030;

domenica, ore 16. Lunedì riposo.

Durata: un’ora e 45 minuti senza intervallo

Prezzi: platea 40 euro, balconata 32 euro

Informazioni e prenotazioni 02.21126116

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