MUDEC presenta la mostra della 2^ edizione del Premio fotografico internazionale
PHOTO GRANT DI DELOITTE 2024
dal 9 novembre al 15 dicembre 2024
In mostra:
DAVIDE MONTELEONE con il progetto vincitore dell’edizione 2024, categoria “Segnalazioni”:
CRITICAL MINERALS – GEOGRAPHY OF ENERGY
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FERNANDA LIBERTI con il progetto vincitore dell’edizione 2023, categoria “Open Call”:
DUST FROM HOME
Con il tema “Possibilites”, torna a Milano al Mudec Photo l’appuntamento imperdibile con la fotografia contemporanea internazionale: dal 9 novembre 2024 apre al pubblico la mostra conclusiva della 2^ Edizione di Deloitte Photo Grant, che quest’anno – nelle sue due sezioni – ospita i progetti fotografici Critical Minerals – Geography of Energy di Davide Monteleone, il fotografo italiano vincitore di questa edizione 2024, categoria “Segnalazioni”;
e Dust from Home di Fernanda Liberti, la fotografa brasiliana vincitrice dell’edizione 2023, categoria “Open Call”.
Sarà presentata anche un’anteprima del progetto Reinas di Fabiola Ferrero, la fotografa venezuelana vincitrice dell’edizione 2024, categoria “Open Call”.
Promossa da Deloitte Italia con il patrocinio di Fondazione Delotte e in collaborazione con 24 ORE Cultura, sotto la direzione artística di Denis Curti e il team di BlackCamera, la mostra verà ospitata al Mudec Photo e rimarrà aperta al pubblico fino al 15 dicembre 2024, con ingresso libero.
L’EDIZIONE 2024 DI DELOITTE PHOTO GRANT
Dopo Connections, oggetto della prima edizione del Photo Grant di Deloitte del 2023, il 2024 è stato l’anno dedicato a Possibilities.
I 20 fotografi segnalati per la categoria Segnalazioni e gli 867 partecipanti alla categoria Open Call, sono stati chiamati a guardare al futuro – attraverso il loro sguardo – con l’obiettivo di cogliere le possibilità di cambiamento e di trasformazione offerte dal tempo presente, personale e storico.
La parola Possibilites ha invitato gli artisti a riflettere sul potere delle scelte che ognuno di noi può prendere, singolarmente e come parte della società e del’’umanità intera; un’infinità di possibilità, alcune delle quali sono potenzialmente in grado di cambiare il corso della nostra esistenza, definendo il nostro destino. L’umanità stessa è un palcoscenico di possibilità infinite, ciò si capisce attraverso l’interpretazione che di questo tema ha fatto Davide Monteleone (1974) nel suo progetto fotografico “Critical Minerals – Geography of Energy” vincitore della categoria Segnalazioni del Photo Grant edizione 2024. Attraverso i secoli, abbiamo assistito a un’espansione senza fine delle nostre conoscenze, delle nostre capacità e delle nostre aspirazioni. Tuttavia, con questa crescita è giunto anche il peso delle responsabilità e delle sfide globali.
Critical Minerals – Geography of Energy
Critical Minerals – Geography of Energy, di Davide Monteleone, presentato dal gallerista e curatore Pierre André Podbielski, è un viaggio visivo che esplora le trasformazioni del panorama energetico globale verso le fonti rinnovabili. Un’esplorazione ponderata sulle possibilità che questi cambiamenti rappresentano e che invita il visitatore a riflettere sull’intreccio di narrazioni geopolitiche, sociali e ambientali che emergono dalla crescente domanda di minerali essenziali per le energie rinnovabili.
Davide Monteleone è un artista visivo, ricercatore e National Geographic Fellow il cui lavoro spazia dalla creazione di immagini al giornalismo visivo, dalla scrittura ad altre discipline. I temi ricorrenti nei suoi lavori sono la geopolitica, la geografia, l’identità, la ricerca sui dati e la scienza. Da diversi anni si occupa di questioni legate al clima che si intersecano con l’economia e la geopolitica.
In mostra, la sezione Critical Minerals – Geography of Energy, accompagnata da un volume pubblicato da 24 ORE Cultura, è una summa di questi temi molto cari a Monteleone, che grazie al Deloitte Photo Grant viene presentato nella sua totalità e completezza. “Critical Minerals – Geography of Energy è innanzi tutto il risultato di una collaborazione e un confronto con storyteller locali” scrive Davide Monteleone. “Credo fermamente che la transizione energetica verso cui ci dirigiamo sia giusta e indispensabile ma debba essere guidata da una profonda considerazione delle responsabilità che abbiamo verso il pianeta e le comunità che lo abitano. La fotografia, come ogni altra forma di narrazione documentaria, ha il compito di riconoscere ed evidenziare le zone d’ombra ed eventuali problematiche prima ancora di proporre soluzioni. Solo la consapevolezza e la collaborazione possono permetterci di non commettere gli errori del passato e raccogliere le possibilità che il progresso e il futuro ci offrono.”
Le sale di Mudec Photo ospitano dunque per la prima volta oltre 30 scatti del fotografo, considerato “fra i massimi rappresentan0 di una fotografia contemporanea che ha saputo rinnovarsi proponendo una grammatica delle immagini davvero rivoluzionaria.” Così lo vede e ne motiva la vittoria Denis Curti, direttore artistico del Photo Grant di Deloitte e Presidente di Giuria, che commenta Critical Minerals – Geography of Energy con queste parole: “Il suo progetto riesce a coniugare etica ed estetica senza mai prestare il fianco alle speculazioni concettuali. Un reportage capace di sommare i diversi generi della fotografia per arrivare a una sintesi politica che, finalmente, prende posizione sui temi legati allo sfruttamento della terra e dei lavoratori.”
La mostra presenta un insieme di immagini in medio e grande formato, affiancate da riprese aeree e fotografie realizzate con la tecnica dello stitching: una fusione digitale di 8-10 scatti singoli per offrire una prospetiva panoramica e coinvolgente.
Il percorso espositivo si arricchisce ulteriormente grazie a una componente video studiata per intensificare l’esperienza immersiva, con suoni, voci e paesaggi evocativi che trasportano il visitatore in una dimensione sensoriale unica.
La sezione dedicata alla data visualization, curata da Valentina D’Efilippo, riveste un ruolo chiave nel fornire un quadro chiaro e approfondito del progetto, offrendo dettagli e informazioni cruciali per comprendere la portata dell’opera.
Questo progetto rappresenta un’evoluzione nel metodo narrativo di Davide Monteleone, che negli ultimi anni ha adottato un approccio di costruzione narrativa complesso e stratificato, supportato da un team multidisciplinare. Tra i principali collaboratori, Samantha Azzani, studio manager e producer, e Manuel Montesano, video editor e operatore di ripresa, hanno contribuito a realizzare una visione condivisa e dettagliata del progetto.
Critical Minerals – Geography of Energy è un esempio perfetto di progetto colletivo: non solo il risultato di un lavoro sinergico con il team dello Studio Monteleone, ma anche frutto della collaborazione con storyteller locali che hanno arricchito il racconto con la loro prospetiva unica e autentica. I contributo fondamentali degli autori Cristobal Olivares (Cile), Guerchom Ndebo (Congo) e Muhammad Fadli (Indonesia) hanno reso il lavoro sul campo particolarmente ricco e variegato, integrando visivamente e narrativamente la complessità del progetto attraverso i loro scatti e riprese.
Davide Monteleone
Davide è un artista visivo, ricercatore e National Geographic Fellow il cui lavoro spazia dalla creazione di immagini al giornalismo visivo, dalla scrittura ad altre discipline. I temi ricorrente nei suoi lavori sono la geopolitica, la geografia, l’identità, i dati e la scienza. Nato nel 1974, ha trascorso, tra il 2000 e il 2021, oltre un decennio in Russia, dove ha prodotto le sue prime serie e quattro acclamate monografie: Dusha (2007, Postcart), Red Thistle (2012, Actes Sud), Spasibo (2013, Kehrer), The April Theses (2017, Postcart). Collabora con Na0onal Geographic, Time e The New Yorker, il suo lavoro è stato presentato sotto forma di mostre e installazioni in gallerie e musei, tra cui la Saatchi Gallery di Londra, il Nobel Peace Center di Oslo, il MEP di Parigi, il Palazzo Delle Esposizioni di Roma, i Rencontres de la Photographie di Arles e fiere d’arte come Paris Photo e Photo London. Nel 2022, la sua indagine dati-visiva sull’espansione economica della Cina è diventata una mostra e un libro intitolato Sinomocene (Artphilein, 2022). Da diversi anni si occupa di questioni legate al clima che si intersecano con l’economia e la geopolitica. Tra i riconoscimenti figurano il recente terzo posto al Sony World Photography Award 2024, il National Geographic Fellowship (2019), l’Asia Society Fellowship (2016), il Carmignac Photojournalism Award (2013), l’EPEA Award (2012), l’European Publisher Award (2011) e diversi World Press Photo. Ha conseguito un Master in Arte e Politica alla Goldsmiths University di Londra ed . interessato al ruolo teorico e all’uso delle immagini tecniche nella società e al rapporto tra immagini e dati. È curatore e formatore in numerose istituzioni pubbliche e private.
Dust from Home di Fernanda Liberti, vincitrice dell’Open Call 2023
Insieme al vincitore della categoria dedicata ai fotografi professionisti, la mostra ospita il progetto di Fernanda Liberti (1994) vincitrice della categoria Open Call del 2023, che, dopo un anno di lavoro, arriva al suo completamento, “Dust from Home”.
Il progetto della fotografa brasiliana Fernanda Liberti (Rio de Janeiro, 1994) ha vinto la Open Call del concorso 2023, categoria dedicata alle artiste e agli artisti Under 35 provenienti da tutto il mondo. Il Grant ha permesso a Liberti di sviluppare il suo lavoro lungo tutto l’anno e di portare a compimento la sua idea progettuale.
Fernanda Liberti si concentra sulla diversità delle migrazioni, prendendo spunto dalla storia della sua famiglia di origine siriana, italiana e albanese, che ha attraversato l’oceano per stabilirsi in Brasile, cercando un nuovo inizio. L’artista ha iniziato il suo percorso utilizzando l’archivio fotografico di famiglia, con l’obiettivo di creare un legame visuale tra paesaggio, tempo, nostalgia, eredità e politica.
Il percorso espositivo è suddiviso in tre sezioni poste in dialogo tra loro – Archivio di famiglia / Ritorno in Brasile / Siria – che rappresentano gli stadi del viaggio di Fernanda alla ricerca della sua identità come donna e come donna all’interno della dimensione famigliare.
La parte di archivio raccoglie tutte quelle immagini che genitori, nonni e altri parenti hanno custodito gelosamente attraverso gli anni, già dai primi momenti del loro arrivo in Brasile. Come testimonia la seconda sezione dedicata al Brasile, che rappresenta il presente, grazie al Deloitte Photo Grant Fernanda è riuscita a rimettere insieme quasi la totalità dei suoi cari: la sua famiglia si è riunita per un grande pranzo insieme, utilizzando il cibo come tramite affettivo per comunicare amore.
La Siria, infine, racconta il viaggio lungo ed entusiasmante che le ha permesso di scoprire una parte di sè ancora ignota, ossia le sue origini arabe. Protagonisti, nei suoi scatti, sono i costumi tipici, il cibo, l’arte, la cultura, ma sopratutto la possibilità di abbandonarsi alla scoperta di ciò che non si conosce.
Ispezionando le varie città alla ricerca delle tracce dei suoi antenati, Fernanda ha avuto la possibilità di riprendere i contatti con una parte di famiglia siriana che non aveva mai conosciuto, guadagnando così un pezzo di famiglia in più.
Fernanda Liberti
Fernanda è un’artista brasiliana che lavora con la fotografia e il video. Cresciuta a Rio de Janeiro, caotica città metropolitana circondata dalla foresta pluviale e dalla spiaggia; questo contrasto tra il mondo naturale e quello artificiale è un tema ricorrente che esplora nel suo lavoro. Dalle foreste e cascate ai corpi umani e alle ambientazioni surreali, la sua opera è un tentativo di comprendere la nostra relazione con gli ambienti in continua evoluzione in cui viviamo. Uno studio per esplorare i ruoli e le esperienze postcoloniali delle persone afrodiscendenti, delle donne e delle persone LGBTQ+ nel ventunesimo secolo.
Anteprima di Reinas di Fabiola Ferrero, vincitrice dell’Open Call 2024
Gli spazi del Mudec presenteranno anche un’anteprima del progetto Reinas di Fabiola Ferrero (1991), la fotografa venezuelana vincitrice dell’edizione 2024, categoria “Open Call”.
Il lavoro presentato da Fabiola Ferrero si concentra su due aspetti identitari del Venezuela: la produzione del petrolio e la bellezza delle donne. Ancora oggi, il paese detiene la più grande riserva di petrolio provata al mondo e il maggior numero di titoli internazionali di bellezza.
Negli anni ’50, grazie agli stretti legami con gli Stati Uniti e l’Europa per investimenti esteri e immigrazione, il Venezuela entrò in un’epoca di grande progresso. Il concorso Miss Venezuela, introdotto nel 1952 dalla compagnia americana PanAm Airlines, faceva parte di questo periodo fiorente ed esprimeva gli ideali di progresso attraverso la figura femminile.
Focalizzandosi sulle donne che sono state Miss Venezuela e analizzando i concetti di bellezza strettamente legati all’ideale di modernità emerso con il boom petrolifero, Reinas pone al centro la prospettiva femminile nella storia e nell’identità del Venezuela.
Fabiola Ferrero
Giornalista e fotografa nata a Caracas, Venezuela, Fabiola è andata via dal Venezuela 5 anni fa ma ci torna ogni volta che può. Il suo lavoro si centra nell’indagine, cominciata diversi anni fa, sul cosa rimane del processo di adattamento alla modernità del Venezuela nella seconda metà del secolo scorso, dopo l’epoca d’oro, con tantissime inversioni sopratutto dagli Stati Uniti, che sono arrivate nel paese con il boom del petrolio. Cerca nel passato attraverso i suoi scatti indizi per capire il presente di quei anni e anche quello attuale dopo la crisi che portò il paese a un cambio politico importante. Scatti che riflettono la crisi ma anche la storia del paese, sopratutto come l’essere il paese con la riserva di petrolio più grande del mondo sia stato determinante sulla identità, come si sia creata una idea di paese e come i venezuelani in questo momento sono in lutto non solo per il paese e la situazione attuale ma per l’idea di paese che tutta quella narrativa collettiva ha generato nei venezuelani come società. C’è un forte legame tra tutto questo e il lavoro sulle Regina di Bellezza che ha presentato per partecipare al Photo Grant e che svilupperà per presentare il prossimo anno. Si centrerà nel mondo dei concorsi di belleza ma non solo del Miss Venezuela ma anche di tutti i concorsi più piccoli che esistono nei piccoli paesi venezuelani e parlando con le vincitrici degli anni 70 e 80 che rappresentavano quel ideale di paese per capire il rapporto che c’è in Venezuela tra bellezza e progresso.
Grazie alla sua formazione in scrittura e giornalismo investigativo, studiato a Caracas (UCAB), sviluppa progetti visivi a lungo termine sull’America Latina, con un focus particolare sulla crisi venezuelana. Ha partecipato alla Joop Swart Masterclass 2019 e al programma di Fotografia e Giustizia Sociale della Magnum Foundation. È stata anche borsista presso l’Institute for Ideas and Imagination della Columbia University a Parigi per il ciclo 2023-24. Ha vinto il World Press Photo nel 2023 per la categoria Progetto a Lungo Termine nella regione sudamericana, l’Inge Morath Award nel 2021 e il Carmignac Photojournalism Award, che ha portato alla pubblicazione del suo primo catalogo, The Wells Run Dry. È stata anche finalista per l’Alexia Grant, l’Eugene Smith Memorial Fund e il Leica Oscar Barnack Newcomer Award. Interessata a creare opportunità per altri fotografi emergenti nella regione, Fabiola ha fondato Semillero Migrante, un programma di tutoraggio fotografico incentrato sul tema della migrazione, che offre istruzione gratuita a giovani fotografi di lingua spagnola.
GLI EVENTI
In occasione della mostra si terranno due eventi gratuiti, visite guidate speciali in mostra, con il fotografo Davide Monteleone, il direttore artistico del Grant Denis Curti e il giornalista e scrittore Mario Calabresi.
Mercoledì 20 novembre ore 18.00
Critical Minerals, visita guidata con Davide Monteleone e Denis Curti. In occasione della mostra Critical Minerals – Geography of Energy di Davide Monteleone, vincitore dell’edizione 2024 del Photo Grant di Deloitte, si terrà una visita guidata esclusiva insieme all’autore e a Denis, direttoore artistico del Grant. Un evento che permetterà di esplorare la mostra e le storie intorno alle immagini esposte da una prospetiva unica, arricchita dai racconti e dalle riflessioni dei protagonisti.
Prenotazione gratuita al link.
Venerdì 29 novembre ore 18.00
Incontro con Mario Calabresi, Denis Curti e Davide Monteleone. Mario Calabresi sarà ospite di un incontro relativo alla mostra Critical Minerals – Geography of Energy di Monteleone, vincitore dell’edizione 2024 del Photo Grant di Deloitte, insieme all’autore e a Denis Curti, direttore artistico del Grant. L’incontro propone un approfondimento sui temi della transizione energetica, con una particolare attenzione su opportunità, possibilità e incertezze del futuro.
Prenotazione gratuita al link.
Photo Grant di Deloitte
Il Photo Grant di Deloitte è strutturato in due categorie: Segnalazioni e Open call. Nella prima, Segnalazioni, dieci personalità operanti nel mondo della produzione culturale internazionale, denominati Segnalatori – candidano lavori fotografici inediti, realizzati da fotografo scelta a loro discrezione, di fama internazionale. I segnalatori dell’edizione 2024 sono stati Luisa Bondoni, Paul Ninson, Menno Liauw, Gonzalo De Benito, Laura SackeO, Veronica Nicolardi, Roger Ballen, Francois Hebel, Pierre Andre Podbiesky, Toni Torinbert. La giuria – composta da critici, fotografi professionisti, direttori di musei, fotoeditor, galleristi – sceglie il vincitore dell’edizione, che viene premiato con una personale al Mudec di Milano, accompagnata da un catalogo edito da 24 ORE Cultura, nonché con un contributo in denaro di € 40.000.
La seconda categoria prevede un Open Call aperta per i fotografi sotto i 35 anni, che devono presentare un’idea progettuale sul tema del premio, descritta sia nei suoi contenuti che nei suoi costi di realizzazione. I partecipanti inviano un portafolio di dieci immagini inerenti al progetto o ad altri lavori a loro scelta. Chi si aggiudica questa sezione ottiene una menzione all’interno della rassegna dedicata al vincitore di Segnalazioni. Riceve inoltre €20.000 per la realizzazione della sua idea progettuale e la mostra dedicata al progetto verrà realizzata in occasione della edizione successiva del Photo Grant. I membri della giuria dell’edizione 2024 sono stati Guido Borsani, Erik Kessels, Melissa Harris, Antonio Carloni, Claudio Composti, Sara Rizzo, Renata Ferri, Newsha Tavakolian, Nicolas Jimenes e presidente di giuria, Denis Curti.
Tutte le informazioni su: www.deloittephotogrant.com
INFORMAZIONI MOSTRA:
Deloitte Photo Grant ed. 2024
Sede MUDEC – Museo delle Culture, Via Tortona 56
Date 9 novembre – 15 dicembre 2024
Orari Lun 14.30 -19.30 | Mar, Mer, Ven, Dom 09.30 – 19.30 | Gio, Sab 9.30-22.30 (ultimo ingresso un’ora prima)
Ingresso libero
Telefono tel. 02/54917 (lun-ven 10.00-17.00)