Mala. Roma criminale. Un giallo basato su fatti realmente accaduti

Se devo dire che mi sento in questo momento impaurita? No. Applausi.
È stata questa la dichiarazione che ha fatto Francesca Fagnani la sera del 14 maggio, durante la
presentazione del suo primo libro (romanzo, romano?) intitolato ‘’Mala. Roma criminale’’.
Un libro intrigante, scritto da una donna coraggiosa. Perché è stata questa la impressione che ha
fatto, parlando di cose, delle quali, secondo alcuni codici, non si parla. Dando nomi e cognomi
concreti, che da certe parti è meglio non fare. Codici che però l’autrice non solo ha deciso di non
seguire, ma ai quali si oppone e cerca anche di contrastare, portando alla luce e a conoscenza del
lettore fatti realmente accaduti, nonché vicende giudiziare con il giornalismo investigativo,
d’inchiesta.
Nel suo primo libro, decide di parlare di fenomeni criminali di tale spessore, dei quali non spesso si
sente parlare. Non si tratta di certo di piccoli spacciatori che si aggirano alle stazioni, e nemmeno
delle famose piazze di spaccio, bensì di coloro che le forniscono. Ovvero i Narcos. Nomi
importanti, a capo di una città, che non vuole avere capi.
Fabrizio Piscitelli, sparato il 7 agosto del 2019, alle 18:45, nel Parco degli Acquedotti a Roma. In
una città, dove non si spara. Un esecuzione, ordinata dai piani alti, per ristabilire un equilibrio
criminale, mafioso. Sono proprio argomenti come questi, al centro del racconto, dell’autrice, che
narra un lato della città, sconosciuto persino per chi la abita. Proprio perché chi gestisce affari
loschi di un certo calibro, preferisce non dare nell’occhio, non finire al centro delle cronache,
perché a risentirne, sono gli affari. Eppure l’omicidio di Diabolik, ultrà della Lazio,
pluripregiudicato, era a quanto pare necessario.
Questo è ciò che la giornalista riporta, dopo avere studiato per anni, attentamente, nei minimi
dettagli, fascicoli giudiziari. Un libro crudo, un giallo, basato su fatti realmente accaduti. Senza
filtri, scritto in una maniera sobria, quasi neutra. L’autrice, che ha persino incontrato personaggi
di spicco della malavita capitolina, spiega come ha cercato di avvicinarsi il più vicino a questi
fenomeni, senza però farsi coinvolgere. La scelta di riportare i fatti, così come accaduti, e messi a
verbale, senza mai giudicare. Questo lo lascia al lettore.

di Nicolas Randolfi