Condominio Mon Amour al Teatro Oscar deSidera

Da oltre trent’anni, il vecchio custode Angelo svolge il proprio lavoro con dedizione presso la portineria di un condominio della “Milano-bene”. Chiama gli inquilini per nome, si occupa della spesa dell’anziano Gaspare e delle paturnie della Signora Biraghi. Custodisce le loro chiavi e i loro ricordi. Quand’ecco che irrompe nella sua vita un imprevisto. Caterina, un’affascinante signora attraversa di volata l’atrio, spalanca la porta d’ingresso e si para di fronte a lui per annunciargli che… è licenziato. La sua presenza non è più richiesta e verrà presto sostituito da un’App! Un’App?! Gli azionisti parlano chiaro: bisogna capitalizzare, fatturare e quindi automatizzare.  Tuttavia il buon Angelo non è tipo da farsi intimidire e punta i piedi, in una lotta per la sopravvivenza senza esclusione di colpi. 

L’atrio del nostro condominio si trasforma, d’incanto, in una scacchiera. Ogni giocatore muove i propri pedoni cercando di prevalere sull’altro, ricama le proprie strategie per restare a galla in questa folle corsa che chiamiamo “progresso”. Chi vincerà la partita? 

Lo spettacolo racconta, in un susseguirsi di situazioni comiche e poetiche a ritmo incalzante, l’immensa confusione che vive oggi il mondo del lavoro. Il lavoro, un mostro a mille teste, tra orari impossibili, nuove e paradossali occupazioni e, sempre più spesso, perdita di contatto con la realtà. In questo mondo incontriamo la giungla degli inglesismi tra rider, smart working, pet sitter, media manager e chi più ne ha più ne metta. Ultimo e non ultimo il grande Convitato di pietra: l’intelligenza artificiale, una sorta di fantasma che sembra un giorno dover seppellire ogni relazione umana e ogni capacità critica. Il tutto è raccontato dal punto di vista di Angelo e Caterina. I due si scambiano di continuo i ruoli di vittima e carnefice, in un piccolo condominio, spaccato rappresentativo della nostra vita di ogni giorno.

PROVE APERTE AL PUBBLICO

Il Teatro Oscar in accordo con Giacomo Poretti, Daniela Cristofori e il regista Marco Zoppello ha deciso di offrire ai giovani dai 15 ai 25 anni appassionati di teatro l’opportunità di partecipare alle prove dello spettacolo: 15 persone fra allievi delle scuole di teatro, studenti universitari e studenti delle scuole medie superiori potranno assistere con un biglietto operatore (3 euro) ad un’ora di prove e interloquire coi protagonisti della produzione dalle 15 alle 16 dei seguenti giorni: dal 17 al 20 e dal 23 al 27 ottobre alla Sala degli Angeli in via Colletta 21 e dal 31 ottobre al 3 novembre al teatro Oscar in via Lattanzio 58. Sarà un’opportunità unica di partecipare alla nascita di uno spettacolo, dalla lettura scenica alla forma definitiva.

Teatro Oscar deSidera

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il nome “OSCAR” non ha nulla a che vedere con l’Academy Award di Hollywood: deve invece la sua origine all’iniziativa coraggiosa dello scautismo milanese. Il 9 aprile 1928, quando Mussolini firma il decreto 696 di modifica alla legge sull’Opera Nazionale Balilla e dichiara la soppressione totale del movimento scautistico in Italia, un manipolo di giovani scout milanesi decide di disobbedire a una legge che sente ingiusta: inizia un lungo periodo di attività clandestina, una vera e propria resistenza giovanile, forse la prima forma di resistenza giovanile al Fascismo. L’avventura, lunga 17 anni, porterà il gruppo a mantenere accesa la fiamma dello scautismo in Italia e li farà diventare giovani uomini di pace: dopo l’8 settembre 1943 diventeranno promotori di un gruppo di aiuto per ricercati, ebrei, prigionieri politici e renitenti alla leva, che salverà migliaia di persone dalle grinfie del drago del Nazifascismo sotto il nome di Opera Scautistica Cattolica Aiuto Ricercati. OSCAR, appunto. 

Al Teatro Oscar gli adeguamenti per il risparmio energetico sono sostenuti dal PNRR.